In un passato non molto lontano, se mi avessero detto che sarei diventata presidente della Fondazione intitolata alla figura e alla memoria del Prof. Massimo D’Antona non ci avrei creduto per niente. Eppure, è proprio quello che è successo circa tre anni fa e così è stato fino al 26 giugno 2021. Tre anni. Possono essere pochi o molti a seconda delle prospettive. Per me sono stati anni intensi ed emozionanti senza dubbio alcuno anche perché spaccati in due da quel fenomeno che ci ha coinvolto e sconvolti tutti: la pandemia da Covid-19 con tutti gli annessi e connessi.
Quando sentii parlare e lessi per la prima volta della Fondazione in verità non vi prestai molta attenzione né vi diedi importanza. Pensavo si trattasse della solita associazione di beneficenza e di volontariato nata all’interno dell’allora Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Passarono alcuni anni dalla sua costituzione, avvenuta nel 2001, prima che mi avvicinassi a quanti vi facevano parte e, soprattutto, vi operavano da veri pionieri. E fu per l’invito di uno dei fondatori, Guglielmo Guglielmini, che presi parte alla mia prima riunione in quel di Ferrara dove si parlava, si discuteva dell’operato e del futuro della Fondazione ma in un’atmosfera che non destava tensioni sebbene i temi affrontati fossero complessi. Tutto era orientato alla finalità per la quale la fondazione era nata: dare ai propri associati e ai dipendenti del Ministero del Lavoro servizi che migliorassero la qualità delle loro vite e quella delle loro famiglie sia con azioni concrete di solidarietà sia con la realizzazione di attività che, anche indirettamente, realizzassero lo stesso scopo. Era proprio come mi avevano riferito: il fattore umano la faceva da padrone insieme alla professionalità e alla dedizione di chi prendeva parte alla vita della fondazione e che le tensioni che talvolta accompagnano il mondo associativo avevano un peso irrilevante.
Sono passati altri anni da quell’incontro e la Fondazione è cresciuta in termini culturali, attraverso eventi come le tavole rotonde con dibattiti incentrati sulle problematiche del mercato del lavoro, la pubblicazione di scritti incentrati prevalentemente sul diritto del lavoro e della previdenza sociale come i testi della collana e i manoscritti e la rivista “Lavoro a Confronto”. Ebbene queste attività mi hanno molto appassionata e, per quanto possibile, ho sempre dato il mio modesto contributo. Non smetterò mai di ringraziare tutti quelli mi hanno sostenuto nel mio incarico di presidente. L’apporto delle amiche e degli amici della Fondazione e la fiducia dei referenti della mia Organizzazione Sindacale sono stato a dir poco preziosi oltre che indispensabili.
Ma torniamo al presente o, meglio ancora, andiamo al futuro. Lo scorso giugno sono stati rinnovati gli organismi della Fondazione D’Antona e in quella occasione la mia breve ed emotivamente stimolante avventura di presidente ha avuto termine sebbene il mio impegno non si dissolverà. Ne sono stata fiera ed orgogliosa.
Sono convinta che l’avvenuto passaggio di consegna apporterà effetti positivi riferimento e che il nuovo presidente saprà dare il giusto impulso per una ulteriore e proficua crescita della Fondazione con il contributo di tutti.
[*] Consigliera della Fondazione Prof. Massimo D’Antona – Palmina D’Onofrio è stata Presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona dal 7 aprile 2018 al 26 giugno 2021.
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