Intanto è partito il SINP per la sicurezza
Nelle scorse settimane un importante passo in avanti verso l’interconnessione delle banche dati è stato compiuto: si è finalmente dato avvio al SINP, il Sistema Informativo Nazionale della Prevenzione. Il SINP è previsto dal D. Lgs. 81/08 e in questi quattordici (sic!) anni non era riuscito a vedere la luce, per le solite guerre incrociate tra Istituzioni pubbliche. Per effetto dell’accordo siglato, la banca dati sarà condivisa tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ispettorato Nazionale del Lavoro, INAIL e alcune Regioni.
Grazie alla creazione di questa condivisione si potrà, ad esempio, rendere operativa la previsione della sospensione di un’attività imprenditoriale nel caso di recidiva di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ciò era stato finora impossibile da realizzare in quanto, non esistendo una banca dati comune, non si poteva neanche determinare l’esistenza di ripetute violazioni di norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Allo stesso modo, si potrà migliorare la programmazione dell’attività di vigilanza, analizzando e incrociando una serie di dati messi a disposizione dai singoli Enti.
Intendiamoci: un primo importantissimo passo è stato realizzato, e crediamo sia merito della sinergia tra i vari soggetti istituzionali in campo. Tuttavia, mancano ancora alcuni rilevanti tasselli: non tutte le Regioni fanno parte del SINP - probabilmente perché non si sono finora dotate di alcuna banca dati da condividere - e manca al momento l’INPS, altro soggetto istituzionale normativamente previsto in questo sistema ed essenziale per il suo pieno sviluppo. Ancora: sarà importante che questa banca dati sia messa a disposizione di tutto il personale interessato – evitando che diventi l’ennesimo strumento cui possono accedere solo pochi “fortunati” – e che questo sia messo nelle condizioni di saper leggere i dati, per poterli usare appieno.
Ci auguriamo non occorrano altri quattordici anni per compiere i passi che mancano …
Nel frattempo, dopo quella che a livello mediatico è stata definita la “crisi più pazza del mondo” – come dar torto, visto il difficilissimo momento sociale, economico e geopolitico – è partita una campagna elettorale in cui si discute molto di mercato del lavoro e di temi che potrete leggere anche all’interno di questo numero – ovviamente in una prospettiva di analisi e approfondimento – : lavoro povero, reddito di cittadinanza, salario minimo, lavori precari e caporalato. Considerando che l’articolo sul caporalato riguarda personalmente il presidente di Anolf Puglia, gli esprimo - a nome della Fondazione - piena solidarietà per l’aggressione subita nel ghetto di Rignano Garganico nelle scorse settimane. La violenza nei confronti di un rappresentante sindacale, da chiunque provenga, non è mai giustificabile, né può essere strumento di rivendicazione dei propri diritti.
Ci auguriamo che il prossimo Governo – quale che sia – consideri che le riforme del lavoro impattano sulla vita quotidiana di tutti i cittadini e che debbano essere, quindi, riforme di ampio respiro, non rispondenti solo a logiche di fazione, in nome di una concezione “tribale” o “feudale” della democrazia, che questo Paese dovrebbe superare, una volta per tutte.
Ci auguriamo anche che il prossimo Governo – quale che sia – non si scordi degli impegni assunti dall’attuale Governo dimissionario con le organizzazioni sindacali e che nella prossima legge di stabilità preveda il riconoscimento della perequazione dell’indennità di Amministrazione al personale di INL e ANPAL a far data dal 1° gennaio 2020, così sanando la ferita creata mesi fa allorquando, per effetto di un’inaccettabile scelta, quegli stessi lavoratori furono esclusi dall’aumento dell’indennità di Amministrazione riservato agli altri dipendenti del comparto delle funzioni centrali, così scatenando una protesta e uno sciopero nazionale con un’adesione senza precedenti.
Ricordarsi che si sta parlando di cittadine e cittadini dotati di diritto di voto non è probabilmente vano.
[*] Presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona Onlus
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