Anno IX - N° 47-48

Rivista on-Line della Fondazione Prof. Massimo D'Antona

Settembre/Dicembre 2021

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Effemeridi • Pillole di satira e costume

Il virus dell’irresponsabilità


di Fadila

Sono stato uno dei primi a fare la terza dose del vaccino o, per la nostra mania d'inglesismo, il booster perché senza il mio assenso sono stato inserito nella categoria dei fragili. Come passa veloce il tempo! E pensare che finora non ci avevo fatto molto caso; un poco per il mio temperamento ma in gran parte per merito della natura che mi ha donato un fisico che non ha ancora avuto bisogno di medicine e protesi importanti come invece con frequenza succede ai miei coetanei.

Non ho avuto nessuna reazione di rilievo com'era avvenuto nelle due precedenti tornate. Devo aggiungere poi che pur essendo un fifone di fronte alle punture, non ho sentito neanche il più lieve pizzico e quando ho dato uno sguardo al braccio, tutto era già stato fatto. Certo, lievi sono state le mani dell’infermiera che mi ha inoculato il vaccino, ma l’ago era talmente invisibile che anche un manovale non mi avrebbe procurato dolore.

Anche per questo non riesco a capire le paure di quanti si sono rifiutati di farlo. Può darsi che siano spaventati da qualcuno che ha avuto problemi e qualche reazione indesiderata ma anche in tali casi vige da sempre la teoria del male minore: ecco perché l’immunizzazione è necessaria per la protezione individuale oltre che doverosa dal punto di vista sociale. Quanto a quelli che usano violenza attraverso le manifestazioni, essi non hanno nulla a che vedere con le nostre paure ancestrali ma le usano strumentalmente perché vogliono raggiungere obiettivi politici.

Fadila 47 48 1La scoperta dei vaccini rappresenta nella storia del progresso umano una delle più grandi conquiste e non dovremmo mai stancarci di ringraziare Jenner che ne ha dato il via. Questo perché i nostri peggiori nemici non sono gli esseri grandi e visibili perché quelli li abbiamo domati e sottomessi nel corso della storia o siamo stati in grado di tenerli a bada, ma gli invisibili come i virus che hanno causato le più grandi stragi umane anche superiori a quelle inflitte dall’uomo a se stesso con la violenza e la guerra.

Pensate se nei secoli passati le popolazioni colpite dalle varie pandemie come la peste, il vaiolo, il colera o la spagnola avessero potuto disporre del vaccino come facciamo noi. Quante sofferenze e morti avrebbero evitato. Solo per la peste nera, che ha colpito l’Europa nel quattordicesimo secolo, la popolazione è stata dimezzata. Anche la spagnola più vicino a noi, a cavallo degli anni dieci e venti del secolo scorso, ha fatto le sue stragi. Quando ero ragazzo mia madre mi raccontava che ogni giorno passava davanti alla sua abitazione un carro carico di cadaveri di ogni sesso ed età. E la paura era diffusa perché si era impotenti. Pensate, ancora, se all’improvviso, come per miracolo, insieme al vaccino avessero avuto anche i no vax. Come minimo li avrebbero allontanati dalla comunità considerandoli non diversi dagli untori.

Il loro numero ancora elevato costituisce un pericolo sociale non indifferente e nessun governo può permettersi il lusso di mandare allo sbaraglio lo stato che governa se li lasciasse liberi senza alcuna misura preventiva. Una nuova ondata della pandemia sarebbe letale per ogni nazione sia dal punto di vista economico che sociale. Tranne che il vaccino, quindi, come si dice a Roma, non c’è trippa pe’ gatti. Quadrato Rosso

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