Lavorerai con il sudore della tua fronte
di Stefano Olivieri Pennesi
Riformare il lavoro appare essere uno degli elementi maggiormente qualificanti per l’azione del Governo in carica. Il Jobs Act, fin dal suo esordio, nel dibattito politico e socio-culturale, ha rappresentato il campo di battaglia che ha visto contrapporsi visioni diametralmente opposte dell’elemento fondante del concetto lavoro, in un alveo che per intrinseca natura è dispensatore di “dignità” umana, in un contesto condiviso di regole.
È proprio questa visione che non esiterei a definire “lavorocentrica” che ci conduce ragionevolmente fuori da concezioni utopistiche nonché elemento del vissuto umano, di valore inestimabile, per la crescita equilibrata della società complessivamente intesa.
Il lavoro e i suoi interpreti devono necessariamente essere governati con pragmatismo, dignità e libertà non devono rappresentare concetti contrapposti, ma bensì fondersi in un ambito di diritti e doveri non scalfibili da cicli economici, emergenze sociali, sistemi di governo o quanto altro mutevole nei sistemi sociali.
Eminenti studiosi della materia lavoristica si sono confrontati e spesso scontrati su cosa era necessario fare per “favorire l’occupazione” e al contempo sterilizzare situazioni di ingiustizia sociale legate alla presenza o assenza di “tutela” del lavoro sia dal punto di vista della stabilità, sia per quanto riguarda la sua normazione legata alle varie tipologie e fattispecie.
Lavoro pubblico e privato, ancora interventi importanti all’orizzonte. Quanto necessari?
di Claudio Palmisciano
Per gli studiosi dei problemi che riguardano il lavoro l’anno 2015 si presenta particolarmente intenso e impegnativo per effetto di una serie importante di provvedimenti – che riguardano sia il lavoro privato che quello pubblico – su cui il Governo ha iniziato a legiferare con l’intento di portarli in esecuzione nel suo complesso entro i prossimi mesi.
Sul fronte del lavoro privato l’impegno del Governo è tutto puntato nella approvazione dell’insieme di norme, definite sinteticamente jobs act, che trova la sua concretizzazione in una serie articolata di provvedimenti che hanno impegnato ed impegneranno il Parlamento, il Consiglio dei Ministri e, in fase di attuazione, i singoli Ministeri [...]
Sommario:
- Lavorerai con il sudore della tua fronte
- Lavoro pubblico e privato, ancora interventi importanti all’orizzonte. Quanto necessari?
- Benessere organizzativo fattore incentivante per l’attività del pubblico dipendente
- Lo “stato dell'arte” dell'Agenzia unica delle ispezioni del lavoro” in relazione alle probabili competenze sulla salute e sicurezza dei lavoratori
- Rischio Mobbing tra gli Ispettori: possibile?
- La tessera di riconoscimento
- La cultura della sicurezza nei lavoratori di oggi e di domani
- L'obbligo formativo dell’apprendista e il potere di vigilanza della Direzione Territoriale del Lavoro
- Il lavoro accessorio fino al Jobs Act: quali criticità?
- Le tutele legislative del padre lavoratore
- L'indennità di maternità per le libere professioniste: sviluppi e criticità
- Massimo D’Antona e la Sua riforma della Pubblica Amministrazione
- Hanno collaborato a questo numero
Benessere organizzativo fattore incentivante per l’attività del pubblico dipendente
di Maurizio Tedeschi
“Efficienti perché pubblici” il bel titolo di una serie di interessanti pubblicazioni dell’Università degli Studi di Ferrara qualifica e sintetizza, a mio parere, in modo preciso il vero valore aggiunto della attività del pubblico dipendente. Afferma l’efficienza come dovere e come valore in quanto si svolge un servizio a vantaggio della Nazione ed a favore di tutti i cittadini. Basta leggere l’art. 3 del D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) pubblicato sulla G.U. n. 129 del 4.06.2013 per rendersene conto. Il primo comma già stabilisce che “il dipendente osserva la Costituzione, servendo [...]
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