23 luglio 2014, la scomparsa di Mario Camatti. Un pesante lutto per la Fondazione
di Claudio Palmisciano [*]
Una lunga malattia lo ha portato alla fine dei suoi giorni: questa mattina è venuto a mancare Mario Camatti, fondatore e Primo Presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona. Lascia la moglie Dolores, i figli Donatella, Sandro e Claudio con il genero, le nuore ed i nipoti; insieme ai parenti più stretti, anche tutti noi, gli amici ed i colleghi che con lui hanno vissuto e lavorato fianco a fianco sia nel Sindacato che nella Fondazione.
Mario, mantovano classe 1933, era cresciuto culturalmente nell’Azione Cattolica per poi proseguire con una breve esperienza politica nelle fila della Democrazia Cristiana degli anni ’50, da seguace e profondo sostenitore della linea di Carlo Donat Cattin. Ma, assunto alle dipendenze del Ministero del Lavoro, il suo vero percorso professionale lo ha avuto nel Sindacato della Cisl all’interno del quale è arrivato a ricoprire importanti incarichi dirigenziali a livello nazionale, come componente della Segreteria della Cisl Statali ma, soprattutto, come Responsabile del Sindacato Cisl dei dipendenti del Ministero del Lavoro.
È stato proprio nel Sindacato del Ministero del Lavoro che ho avuto modo di conoscerlo più da vicino; nel 1988 mi volle a Roma al suo fianco in un periodo in cui il Sindacato confederale del pubblico impiego diventava sempre più maturo ed in grado di reggere il confronto con le controparti nella direzione della riorganizzazione e della riforma di tutte le pubbliche amministrazioni. In tanti anni vissuti insieme nella vita lavorativa, ho dovuto fare i conti con un sindacalista capace di intravedere percorsi oltre la linea dell’orizzonte, in grado di immaginare proposte particolarmente innovative, sorrette da una alta visione dello stato sociale, con una particolare attenzione alla tutela dei lavoratori, puntando alla loro crescita professionale in uno con la efficienza organizzativa della macchina pubblica.
Ma credo di poter dire che la lungimiranza di Mario, una volta concluso il suo percorso nel Sindacato, si è manifestata soprattutto nella battaglia condotta – sempre dall’interno del Sindacato – per la creazione di una organizzazione di carattere sociale al servizio dei dipendenti e dei pensionati del Ministero del Lavoro. Una battaglia, portata avanti insieme ad altri grandi uomini e bravi sindacalisti quali sono stati, per la Uil, Guglielmo Guglielmini (anche lui scomparso qualche anno fa) e, per la Cgil, Roberto Giordano (tutt’ora in attività nelle strutture confederali della sua Organizzazione), che ha consentito di salvaguardare un’importante risorsa economica, frutto del lavoro degli ex Collocatori a contratto dipendenti del Ministero del Lavoro, che ha portato nel 2001 alla costituzione della Fondazione Prof. Massimo D’Antona.
Mario è stato il primo Presidente della Fondazione rivestendo l’incarico per quasi 10 anni; un impegno condotto senza risparmio di energie, assolutamente con la rigorosa formula del volontariato, sempre teso al progressivo ampliamento delle attività e con la costante e maniaca attenzione all’interesse dei lavoratori e dei pensionati. Tutto ciò salvaguardando fino all’ultimo centesimo il patrimonio economico iniziale ricevuto in sede di costituzione grazie ad un apposito protocollo stipulato con il Ministero del Lavoro. Ed è la Fondazione che è rimasta fino all’ultimo nella sua mente e nel suo cuore e che ha continuato a seguire anche dopo la cessazione del suo mandato e per la quale non ha mai fatto mancare i suoi preziosi consigli e pareri; anche dal letto della sua malattia, in occasione dei periodici incontri telefonici, non riusciva a rinunciare alla sua passione e continuava a chiedere informazioni e notizie sulla attività della Fondazione.
Insomma, una figura umana veramente di alto spessore morale, profondamente tesa alla valorizzazione del lavoro ed alla tutela sociale, in virtù di un impegno condotto con grande generosità ed altruismo. Per me, che ho seguito passo dopo passo il suo vissuto professionale - nel Sindacato prima e nella Fondazione poi - un grande maestro che mi ha assicurato quotidianamente tutti gli stimoli fondamentali per poter svolgere in maniera degna l’impegno di operatore nel mondo del lavoro e del sociale.
Da oggi a tutti noi, che operiamo ancora nella Fondazione, mancherà un grande Amico ed un Collega; a me viene a mancare anche un Fratello. Grazie Mario per tutto quello che hai saputo darci. Riposa in pace.
[*] Presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona (Onlus)
Seguiteci su Facebook
>