All’insegna dello slogan “La nostra storia comincia dove finisce la prevenzione”, si è svolta la 72ª edizione della Giornata nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che, lo scorso 9 ottobre, ha visto attivarsi le 106 sedi dell’ANMIL (l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro) per promuovere manifestazioni che portassero al centro dell’attenzione generale, alcuni temi quali le condizioni di chi si ritrova invalido all’indomani di un infortunio o per una malattia professionale o delle famiglie di quanti, invece, ci rimettono la propria vita per l’attività lavorativa svolta, ma anche della gravità del fenomeno infortunistico e della conseguente necessità di attivare, con la massima urgenza, misure volte a costruire una nuova coscienza sociale che metta la sicurezza sul lavoro e la prevenzione al primo posto.
L’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il suo forte messaggio inviato al Presidente dell’ANMIL Zoello Forni, insieme al Patrocinio della Rai che ha concesso anche il supporto delle reti giornalistiche con spazi nei TGR e nelle rubriche regionali, sono state attestazioni dell’importanza di una iniziativa che, lungi dall’essere solo commemorativa, ha avuto la capacità di scuotere l’attenzione di partiti politici che questi temi li hanno quasi del tutto dimenticati nei loro programmi elettorali e volevamo che il nostro messaggio giungesse loro sin dall’avvio della legislatura. E, senza alcuna presunzione, vogliamo credere che lo stesso discorso di insediamento del nuovo Presidente del Senato, La Russa, avvenuto proprio in questi giorni appena 4 dopo il 9 ottobre, sia stato influenzato dallo spazio sui media dedicato al tema che è appunto conseguito alla Giornata.
La manifestazione principale – per la quale ogni anno viene scelta una città diversa – ha visto ricadere la scelta su una serie di novità: per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, per la prima volta non in una provincia ma in un suo comune ovvero a Fiume Veneto nel territorio di Pordenone e per la prima volta non in una sede istituzionale ma all’interno di un’azienda tutta Italiana, che ha da poco festeggiato i 50 anni di vita e dove la sicurezza sul lavoro da sempre è stato un valore imprescindibile per volere del suo fondatore, Olindo Spadotto, e dei suoi successori oggi alla guida della Claber SpA che si occupa di sistemi di irrigazione. Ebbene proprio questa particolarità ha fatto la differenza creando un momento di forte vicinanza del tema e dei suoi diretti interessati ma anche delle famiglie. Infatti nei magazzini dell’azienda, all’interno di un capannone, è stato allestito il palco dal quale sono intervenute numerose autorità locali e alcuni degli attori nazionali che in materia di sicurezza sul lavoro hanno notevoli responsabilità o ne sono fortemente legati: dal vice Prefetto Manuel Mastrolia al Sindaco di Fiume Veneto Jessica Canton, una giovane e determinata avvocatessa poco più che quarantenne “prestata” all’amministrazione comunale con deleghe a tematiche che attestano la sua sensibilità al tema della Giornata, al Presidente della Regione Massimiliano Fedriga che, nonostante la coincidenza della Barcolana non ha fatto mancare la sua vicinanza attestando il forte interesse a promuovere azioni più incisive per invertire un fenomeno inaccettabile. Tra le altre autorità presenti c’erano: l’On. Walter Rizzetto già componente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati appena rieletto; Franco Bettoni, Presidente INAIL; Bruno Giordano, Direttore generale dell’INL (Ispettorato Nazionale Lavoro) che sin dall’inizio del suo incarico ha sempre fatto sentire quanto gli sia caro questo tema; la Sen. Susy Matrisciano, ex Presidente della Commissione Lavoro del Senato; Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e la giornalista del Corriere della sera Giusy Fasano, autrice del libro “3 al giorno”.
Ma affinché questa mattanza sul lavoro finisca, c’è bisogno di una formazione più efficace, che venga diffusa sin dai banchi di scuola. Per questo, da oltre 20 anni, grazie ai numerosi volontari dell’ANMIL (che raccoglie 300.000 iscritti in tutta Italia) opportunamente formati, portiamo le loro storie nelle scuole e nelle aziende dove incontrano migliaia di studenti e lavoratori, per diffondere una cultura della sicurezza fatta di emozione e consapevolezza dei rischi che si corrono sul lavoro.
Per questo motivo, al nuovo Parlamento e al Governo che si insedierà chiederemo che venga riconosciuto il ruolo e la professione del Testimonial formatore della sicurezza a livello nazionale, come già avvenuto nelle regioni Marche, Lazio Abruzzo e stiamo lavorando per l’Emilia Romagna.
[*] Presidente Nazionale ANMIL
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