Il Palio di Siena, prima e dopo
Il Palio di Siena è, probabilmente, una tra le più affascinanti manifestazioni di rievocazione storica di tutta Europa ed attrae turisti e visitatori da ogni parte del mondo, curiosi di vedere quella che, realmente, è una competizione fra le Contrade di Siena, nella forma di giostra equestre di origine medievale.
La c.d. “carriera”, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta, anche se non è escluso che, in occasione di avvenimenti eccezionali o di ricorrenze locali o nazionali ritenute rilevanti (come il centenario dell'Unità d'Italia, nel 2018), l’Amministrazione comunale possa decidere di effettuare un “Palio straordinario”.
Per il senese contradaiolo, l’attesa del Palio (dei Palii) dura tutto l’anno, con un lento approssimarsi che trova una brusca accelerazione nella seconda metà del mese di giugno, quando “la Piazza” comincia ad essere vestita a festa.
Proprio la trasformazione di Piazza del Campo rappresenta una delle tante fascinazioni di questa manifestazione, in quanto essa, in pochissimi giorni (anzi, in pochissime ore), si trasforma in maniera integrale: l'anello perimetrale della Piazza, che è normalmente lastricato di pietra serena, viene ricoperto da uno strato di terra, una miscela composta da tufo e sabbia, sulla quale i cavalli assegnati alle Contrade si contenderanno la vittoria finale; tutt’attorno al perimetro vengono allestite tribune in legno (detti “palchi”) per l’accoglienza del pubblico e la “conchiglia centrale” viene recintata mediante delle transenne (anch’esse in legno) così che la zona centrale possa ospitare altre migliaia di cittadini e turisti che vogliono assistere a questa disfida.
Queste opere di allestimento e successivo smontaggio, però, non sono “ammantate” solo di echi rievocativi ma, purtroppo, rappresentano un momento delicatissimo in termini di sicurezza sul lavoro per le seguenti, evidenti ragioni: la limitatezza dei tempi a disposizione (specie in sede di smontaggio, operazione che inizia poco dopo la fine della carriera) e per l’interferenza tra operatori plurimi, derivante dal fatto che solo una parte delle tribune è di proprietà dell’Amministrazione comunale mentre la stragrande maggioranza di queste appartengono a tanti, singoli “palcaioli” privati che, perciò, decidono di provvedere in proprio ai montaggi (e smontaggi).
A tutto questo va aggiunta la circostanza che tutte le operazioni vengono svolte in orario notturno (dalle ore 1,00 alle 8,00 circa).
Nel corso del 2014, il Comune di Siena, in maniera più che saggia e (come vedremo) lungimirante, pensò di sottoporre tutte queste attività ad una sorta di monitoraggio, finalizzato a comprendere quali potessero essere gli eventuali momenti critici in termini prevenzionistici e, una volta individuati, per trovare gli strumenti più adatti a “mettere in sicurezza” l’intera operazione.
Per fare questo, venne redatto un Protocollo d’Intesa con l’Ispettorato del Lavoro di Siena (allora DTL), il quale – ferme restando le competenze istituzionali – avrebbe accompagnato e assistito l’Amministrazione locale in queste attività di rilevazione e feedback successivo.
Quello stesso anno, proprio tra il Palio di luglio e quello d’agosto, venne pubblicato il Decreto Interministeriale 22 luglio 2014, denominato “Decreto Palchi”, recante – per l’appunto – disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro in occasione dell’organizzazione di eventi, spettacoli e manifestazioni fieristiche.
Nonostante alcune “resistenze” iniziali, il Decreto contribuì a dare un sensibile impulso alle attività oggetto del Protocollo appena stipulato, permettendo, in maniera empirica, di stabilire che tutte le operazioni di montaggio e successivo smontaggio delle opere temporanee (e relative attività accessorie) finalizzate allo svolgimento del Palio rientrassero nel concetto di “cantiere unico”, secondo le previsioni dello stesso D.I. e del Titolo IV del d.lgs. n. 81/2008.
La diretta e naturale conseguenza di questo inquadramento all’interno della norma fu il pieno coinvolgimento nelle vicende organizzative di carattere prevenzionistico di tutti i palcaioli privati e, a cascata, la necessità di individuazione di un Coordinatore per la Sicurezza, sia in fase di Progettazione che in fase di Esecuzione, operante sotto l’egida dell’Amministrazione Comunale che, ovviamente, in virtù del prevalente potere decisionale circa la fattibilità della manifestazione, si configurava quale committenza.
In questa cornice, tutte le attività di apprestamento delle opere temporanee, compresa la “stesa” del tufo, sono state oggetto, nel corso di un triennio, di attenta osservazione e di conseguente “valutazione del rischio” condivisa e mirata, mettendo in atto puntuali procedure ed accorgimenti di mitigazione.
La provvidenziale combinazione, infatti, tra la stipula del Protocollo e l’emanazione del Decreto Interministeriale ha consentito il pieno coinvolgimento di tutti gli operatori che si sono conformati all’idea di ritrovarsi all’interno di un “cantiere” (sebbene unico nel suo genere) in ragione del quale diventava necessario attuare tutto quanto previsto dal Titolo IV del Testo Unico per la Sicurezza.
In virtù di questa “consapevolezza”, il “Protocollo Palio” ha permesso (partendo quasi da zero) di statuire una serie di regole prevenzionistiche che si vogliono qui riassumere, sottolineandone l’importanza che ciascuna di queste assume nel contesto generale dell’organizzazione:
Nel 2023 e dunque a distanza di diversi anni, il Comune di Siena e l’Ispettorato del Lavoro, hanno preso la decisione di stipulare un nuovo Protocollo valido per il biennio 2023-24.
L’intenzione, in questo caso, non è unicamente quella di un ulteriore check sulle condizioni di sicurezza delle attività di allestimento ma, proprio su specifica istanza degli operatori privati, quella di dare chiara evidenza del buon lavoro svolto, magari attraverso la redazione di un “racconto” tecnico finale che possa fare anche da “Linea Guida” per i futuri Palii e, perché no, da riferimento a chiunque organizzi eventi di rievocazione storica per i quali occorre allestire strutture temporanee.
“Il camminare presuppone che a ogni passo
il mondo cambi in qualche suo aspetto
e pure che qualcosa cambi in noi”
(Italo Calvino)
[*] Ispettore Tecnico del Lavoro, CoFounder Safetymeets Culture. Le considerazioni contenute nel presente intervento sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.
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