Venerdì 19 Aprile, presso la Sala Conferenze dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in Roma si è tenuta una Tavola Rotonda sul Decreto Legge n° 19 del 02 Marzo scorso che ha introdotto importanti novità nell’ambito della Sicurezza sul Lavoro, nella quale la Fondazione Prof. Massimo D’Antona ha voluto mettere a confronto le opinioni di alcuni degli attori istituzionali chiamati sul campo quotidianamente a dare attuazione alle norme in materia di sicurezza.
Hanno partecipato ai lavori: Matteo ARIANO, Presidente della Fondazione D’Antona; Paolo PENNESI, Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro; Viviana Todini, Ispettore U.P.G. dell’Ispettorato Igiene e Lavoro della Procura di Roma; in collegamento da remoto Maurizio DI GIORGIO, Dirigente degli Uffici Sicurezza nei luoghi di Lavoro della Regione Lazio; Tommaso DE NICOLA, Dirigente della Direzione Centrale Prevenzione dell’INAIL – Ufficio Pianificazione e Politiche per la Prevenzione. Ha moderato i lavori Michele CAVALIERE, componente del CdA della Fondazione D’Antona.
Presenti in sala il Presidente di CONFINTESA Massimo Visconti, con il Segretario Generale Francesco Prudenzano; la Direttrice delle Relazioni Industriali dell’ANCE Beatrice Sassi e la Segretaria Nazionale FP CGIL con delega alla Sanità Privata e alla sicurezza sul lavoro Barbara Francavilla.
Nell’aprire i lavori, il moderatore ha spiegato i motivi della Tavola rotonda che aveva inizialmente un altro obiettivo, ovvero presentare la pubblicazione del volume “L’ISPEZIONE SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - VADEMECUM OPERATIVO”, attività che inquadra una delle mission più qualificanti della Fondazione – utile ad offrire uno spaccato delle competenze, della normativa e degli adempimenti cui sono chiamati gli addetti ai lavori, alla luce delle assunzioni degli ultimi tempi che hanno implementato notevolmente il numero degli addetti, dopo oltre un ventennio di blocco del turnover che ha sguarnito gli organici delle tante esperienze presenti che ben avrebbero potuto tracciare il percorso dei nuovi assunti, dopo un proficuo periodo di affiancamento.
A seguito, però, dell’emanazione del D.L. n° 19 del 19 marzo u.s., che ha introdotto importanti novità in materia di sicurezza sul lavoro, si è ritenuto di revisionare il testo del vademecum e di tenere un apposito convegno in proposito, mettendo assieme i principali attori istituzionali coinvolti.
Introduzione doverosa affinché non si potesse malignamente pensare al “… solito convegno sulla Sicurezza, dopo l’ennesima tragedia. Vuoto esercizio dialettico dettato dall’emozione”. La Fondazione D’Antona, invece, cerca di stuzzicare i partecipanti con ruoli propositivi ma, soprattutto, operativi.
E il Vademecum, infatti, ne è la prova, seguendo la precedente esperienza – molto apprezzata – di un altro volume, destinato agli Ispettori del Lavoro. Questo volume, scritto a più mani da un gruppo di addetti ai lavori nel campo della prevenzione - provenienti dall’Ispettorato del Lavoro e dalle ASL – si prefigge di dare uno spaccato della sicurezza sul lavoro, affrontandola da molteplici angolazioni e non focalizzato su pochi aspetti. Dei Sei autori, erano presenti – e hanno brevemente illustrato le motivazioni che li hanno spinti ad intraprendere questa iniziativa – Anna Paola CORVINO, Claudio PETRELLI, Bruno Lorenzo TOTARO e Marco VITELLI, mentre sono stati impossibilitati a presenziare gli altri due Autori, Danilo GM DE FILIPPO e Massimo PECA.
Nell’introduzione, il moderatore dopo aver esposto le problematiche che si intende affrontare nel convegno, ha ricordato che la sicurezza sul lavoro è una materia che riguarda tutti i Paesi dell’UE, considerando che la mortalità sul lavoro è presente con numeri molto importanti un po' ovunque; secondo i dati INAIL, l’Italia, tra i Paesi maggiormente industrializzati, risulta al secondo posto nel 2023 per morti sul lavoro, dietro la Francia, anche se tra le Nazioni che contano il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione, vi sono la Lettonia e la Romania, con la sorpresa del Lussemburgo e della Svizzera, che ha un rapporto del 2,3% ogni cento lavoratori. Nell’inquadrare i settori di attività, il maggior numero di morti si registra nella Logistica, Trasporti e Magazzinaggio seguiti da Costruzioni, Attività Manifatturiera, Commercio e, infine, Agricoltura con una notevole incidenza.
Subito dopo l’introduzione, ha preso la parola Matteo Ariano, presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona ETS, il quale ha introdotto gli argomenti oggetto della tavola rotonda, soffermandosi in particolare sulla cosiddetta patente a crediti e sulle liste di conformità, con una particolare sottolineatura dei punti di caduta e delle criticità; ciò, senza mancare di porre in risalto la necessità di una maggiore sinergia tra i vari Enti in campo, l’importanza del dialogo sociale – a seguito del quale diverse norme sono state modificate in fase di conversione del decreto-legge – e la necessità di avere una normativa di più ampio respiro, che non insegua in modo affannoso le singole emergenze.
Prima di dare la parola al Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo PENNESI, il Moderatore ha fatto presente che, a detta di molti, negli ultimi anni l’INL sembra navigare un poco a vista, attanagliato da problemi di identità che ne appannano l’azione. Lo sganciamento dal Ministero del Lavoro, ad oggi, non sembra aver dato i frutti sperati, tra l’assenza di risorse e le competenze e le aspettative richieste dai vari Governi. La posizione ibrida in cui si dibatte l’INL sembra non permettergli di dare l’apporto dovuto alla fase di elaborazione delle norme, che spesso danno l’impressione di essere avulse dalla realtà operativa, mettendo in difficoltà coloro che devono, poi, vigilare sulla loro applicazione. Il moderatore ha chiesto, quindi, al Direttore PENNESI «… di illustrare i contenuti del D.L. 19 del 02 marzo u.s. ed in particolare sulla cosiddetta PATENTE a CREDITI e sulle LISTE di CONFORMITÀ ma, soprattutto, se queste ultime norme licenziate siano sufficienti e/o utili a limitare questa catena di infortuni mortali che sembra non avere fine. Oppure se sarebbe opportuno qualche ulteriore sforzo normativo, efficace ed applicabile, che ancora manca».
Il Direttore PENNESI dopo un’approfondita analisi delle nuove norme non ha omesso qualche preoccupazione sulle azioni messe in essere. Con ammirevole sincerità ha espresso dubbi di ordine pratico relativamente alla patente a crediti ed ha anche evidenziato diverse perplessità pratiche sulle liste di conformità. Così, ad esempio, un problema concreto si potrebbe porre nel momento in cui si dovesse decidere di fermare l’attività di aziende di dimensioni medio-grandi, per le possibili ricadute sugli aspetti economici ed occupazionali e sulla conseguente tutela dei lavoratori nonché sui relativi costi per il bilancio dello Stato. Nel plaudire, infine, all’autorizzata implementazione di personale ispettivo tecnico per l’INL prevista dal D.L., ha altresì evidenziato le necessità formative per poterlo proficuamente impegnare.
Successivamente è stata coinvolta nella discussione la Procura della Repubblica, la cui attività viene richiesta dalle informative che pervengono dagli enti ispettivi, ma che viene altresì coinvolta negli accertamenti degli infortuni più gravi e/o mortali.
Le tragedie sul lavoro spesso portano l’opinione pubblica ad esprimersi sull’onda emotiva del momento, cosa che fa invocare immediatamente la ricerca delle responsabilità. In questi casi, sarebbe molto importante prima la ricerca delle cause che hanno determinato l’evento (quelle sì utili a prevenire il ripetersi di casi analoghi) e successivamente la ricerca di eventuali responsabilità che andrebbero graduate tra Negligenza oppure Omissione.
All’Ispettrice UPG della Procura di Roma Viviana TODINI viene chiesto se «ritiene che l’attuale strutturazione delle Procure riesca a rispondere appieno alle attività oppure se ritiene che sia opportuno la creazione, presso le Procure, di strutture altamente specializzate e personale dedicato per meglio proseguire il lavoro degli enti ispettivi».
Viviana Todini ha illustrato le attività svolte dalla Procura di Roma, che ha una struttura organizzativa, con alcuni giudici e personale che si dedicano esclusivamente alla sicurezza sul lavoro, che ha una mole rilevante di infortuni annui. Ha contemporaneamente sottolineato, però, che un perfezionamento ed un maggior numero di addetti ridurrebbe i tempi delle indagini, come una maggiore collaborazione tra tutti gli enti coinvolti non porterebbe altro che benefici, soprattutto con l’apertura delle banche dati indispensabili per poter risalire alla virtuosità o meno delle ditte coinvolte.
Il successivo intervento è stato quello di Maurizio DI GIORGIO, Dirigente dell’Ufficio Sicurezza nei luoghi di lavoro della Regione Lazio che, in qualità di Medico del Lavoro, ha illustrato tutte le attività per la Prevenzione poste in campo dalla Regione Lazio, partendo dall’informazione degli addetti, per finire alla valutazione dei rischi in quelle materie che portano a malattie professionali.
L’ultimo intervento in scaletta ha coinvolto l’INAIL, ovvero l’Ente deputato ad intervenire economicamente per ristorare i danni da infortuni sul lavoro.
A Tommaso DE NICOLA, Dirigente della Direzione Centrale Prevenzione dell’INAL – Ufficio Pianificazione e Politiche per la Prevenzione, è stato chiesto «se ritiene che le norme vigenti, a cui si sono aggiunte quelle contenute nel D.L. 19 del 02 Marzo scorso, riusciranno a frenare e/o a far diminuire il numero di infortuni sul lavoro e, ancora, se l’INAIL ha allo studio correttivi ed innovazioni da proporre all’Organo politico per fronteggiare quella che sembra una inarrestabile catena di incidenti sul lavoro».
Le risposte e gli argomenti trattati non hanno deluso le aspettative. Con l’aiuto di interessanti slide, Tommaso DE NICOLA ha spiegato le iniziative promosse, con progetti che coinvolgono le scuole nonché le risorse che INAIL sta impegnando sulla Prevenzione con incentivi alle imprese più virtuose, che vedono finanziate varie progettualità tra cui lo svecchiamento del parco macchine. È stato, infine, ampiamente illustrato il cosiddetto “mini SINP”, il sistema informatico per ora avviato in via sperimentale tra alcune Regioni, l’INAIL e l’INL, che evidenzia le risultanze delle attività di vigilanza condotte da questi Enti e che permetterà, una volta a pieno regime, a tutti gli enti coinvolti nelle attività di Vigilanza e Prevenzione di accedervi e, quindi, di interagire con le banche dati. Concludendo con molta sincerità il dott. De Nicola, ha auspicato, anche lui, per fronteggiare ed ottenere risultati più proficui, una maggiore collaborazione tra tutte le forze in campo.
Concludendo i lavori, il Moderatore dopo aver ringraziato i partecipanti e non solo per la partecipazione ma, soprattutto, per la grandissima e sentita voglia di far conoscere i loro punti di vista su una materia che, nonostante gli sforzi messi in campo, denota ancora l’assenza di incisive e concrete azioni che riescano a frenare i continui incidenti e morti sul lavoro che si susseguono con ritmi non più tollerabili. Infatti, dalle parole di tutti i partecipanti alla tavola rotonda sono emerse perplessità su alcune previsioni del D.L. 19 del 02 Marzo u.s. e l’importanza di garantire l’accesso alle banche dati dei vari enti coinvolti, così da consentire un drastico taglio dei tempi di conoscenza di informazioni il cui accesso è spesso ostacolato da pastoie burocratiche. La sinergia e la collaborazione che si dovrebbero mettere in campo consentirebbero di svolgere le azioni di controllo a più ampio raggio.
Una tavola rotonda che sicuramente è stata positiva e che non si è limitata al solito refrain che elenca gli avvenimenti e conclude con vuoti slogan: stavolta si sono poste all’attenzione e divulgate tutte le azioni che si stanno mettendo in campo e che solo gli addetti dei vari enti, di solito, conoscono. Con molta professionalità gli intervenuti hanno portato a conoscenza le loro attività, non facendo mancare note critiche su quanto ancora perfettibile.
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