Agenzia Unica Ispettiva: possibile coniugare risparmio ed efficienza
di Matteo Ariano [*]
Dopo l’approvazione del Jobs Act, il successivo passo da compiere sarà la presentazione dei Decreti Legislativi. Tra questi, ne è previsto anche uno con cui si dovrebbe finalmente istituire l’Agenzia Unica Ispettiva, quale risultato della fusione del personale ispettivo (e non solo) di Ministero del Lavoro, Inps e Inail.
Si vuole, in tal modo, costituire uno strumento strutturale, teso a rendere più efficienti i controlli sul lavoro. Vi è, tuttavia, all’interno della legge delega (art. 1, co. 7, lett. i), una clausola che potrebbe rappresentare un ostacolo per la nascita di questo nuovo soggetto o, quantomeno, per la sua buona riuscita: l’assenza di “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” e la necessità che questo processo avvenga “con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.
Se tale previsione sarà interpretata in maniera meramente ragionieristica, avendo come unico riferimento il risparmio di spesa, si corre il rischio di compromettere l’efficienza della costituenda Agenzia. Può, tuttavia, affermarsi una diversa interpretazione, capace di coniugare risparmio ed efficienza. Anzitutto, si consideri che ogni volta che nasce un nuovo soggetto vi sono dei costi, così come accade anche quando si apre un’impresa. Se, peraltro, tali costi sono compensati, nel tempo, da ricavi o risparmi, si evita di creare nuove fonti di spesa pubbliche aggiuntive ed improduttive.
Nel caso della futura Agenzia, posto che le attuali Direzioni Territoriali del Lavoro scompariranno, in parte assorbite dall’Agenzia Unica Ispettiva, in parte dall’Agenzia nazionale per l’occupazione, un primo risparmio di spesa può essere individuato nei minori costi per le locazioni delle sedi. Si tenga presente, a tal proposito, che mentre Inps e Inail sono generalmente proprietari degli immobili in cui si trovano i loro uffici, ciò non vale per il Ministero; un’efficiente soluzione, quindi, potrebbe portare ad individuare le sedi periferiche della nuova Agenzia esclusivamente o principalmente presso strutture di proprietà. Una seconda fonte di risparmio è rappresentata dalla presenza di personale, ispettivo e amministrativo, che non rende immediatamente necessario avviare concorsi.
La formazione del personale, invece, necessaria per garantire condotte uniformi sul territorio nonché per conoscere specifiche procedure attualmente di competenza dei singoli enti che costituiranno l’Agenzia, ma anche l’acquisto di strutture informatiche e le altre dotazioni strumentali, quali ad esempio i dispositivi di sicurezza potrà avvenire impiegando i fondi comunitari provenienti dal Fondo Sociale Europeo o altri fondi strutturali come il PON Sicurezza, elaborando appositi progetti gestiti direttamente dall’Agenzia Ispettiva. A quest’ultimo proposito, l’auspicio è che l’Agenzia possa altresì costituire uno strumento per impiegare meglio le risorse pubbliche (nazionali e comunitarie), in modo da garantire realmente miglioramenti tangibili in relazione alle decine di milioni di euro spese.
Il 20 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto discutere anche una bozza di decreto legislativo contenente l'istituzione dell'Agenzia. Tuttavia, la bozza anticipata qualche giorno prima e pubblicata anche da diverse organizzazioni sindacali, ha lasciato insoddisfatti pressoché tutti i soggetti interessati. Difatti, stante l’impostazione puramente ragionieristica del disegno, era fortemente compromessa l’efficienza del modello proposto. Molteplici le criticità: il numero delle sedi era fortemente ridotto rispetto a quelle attuali; il nuovo soggetto sarebbe stato pressoché “condannato” a comminare solo sanzioni; una parte del personale amministrativo, anziché svolgere azioni di supporto a quello ispettivo, era considerato in esubero.
Residuano invece ampi margini di manovra per una riscrittura della nuova bozza: oltre a quanto già scritto riguardo alla formazione del personale e all’impiego del personale amministrativo, sono altresì possibili il riconoscimento di una forte autonomia al nuovo soggetto, così come già accade per l’Agenzia delle Entrate; il mantenimento di una parte della struttura territoriale esistente, così da non ridurre importanti presidi sul territorio; l’abrogazione di tutte quelle norme che riconoscono poteri sanzionatori in materia di lavoro a soggetti ulteriori (Guardia di Finanza, Carabinieri, Agenzia Entrate, etc.).
Chi scrive è convinto da anni della necessità di un’Agenzia unica ispettiva, i cui benefici sarebbero molteplici per tutti gli attori in campo: aziende (razionalizzazione dei controlli), ispettori (aumento della professionalità e del trattamento), erario (riduzione degli sprechi), lavoratori (unico soggetto cui chiedere tutela).
Per questo ci si augura che non si sprechi questa preziosa occasione solo allo scopo di tagliare risorse, anche a scapito dell’efficienza del costituendo soggetto.
[*] Funzionario ispettivo del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Le considerazioni contenute nel presente scritto sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno in alcun modo carattere impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.
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